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SMP Stampi: lo stampaggio a iniezione

Noi di SMP costruiamo, come oramai sapete, stampi a iniezione per materiale termoplastico destinati allo stampaggio a iniezione. Il mese scorso abbiamo parlato delle materie plastiche e della loro storia. Oggi vorremmo affrontare il tema dello stampaggio a iniezione, ovvero la tecnologia più diffusa nella trasformazione delle materie plastiche.

LA STORIA – GLI INIZI

La storia dello stampaggio a iniezione di materie plastiche ha inizio con la prima pressa a iniezione. Essa venne brevettata dai fratelli Hyatt nel 1872. La prima macchina a iniezione a vite si ha solo nel 1946 grazie a James Watson Hendry. Negli anni ’70 proprio Hendry sviluppa anche il primo processo di stampaggio a iniezione assistito a gas. In questo modo consentì la produzione di articoli più complessi e cavi raffreddati rapidamente.

LE FASI

Il processo di stampaggio a iniezione o ciclo di stampaggio a iniezione è composto da più fasi. La procedura ha inizio con la chiusura dello stampo che avviene tramite il serraggio del lato mobile con il lato fisso; i granuli di plastica vengono versati in una tramoggia che si trova nella parte alta della macchina e, attraverso una vite che ruota e trasla, vengono spinti nel cilindro di plastificazione dove si ha la loro fusione. Da qui si hanno le fasi di iniezione e dosaggio della plastica fusa all’interno dello stampo. Nella fase successiva di mantenimento, il polimero fuso che è all’interno dello stampo viene tenuto sotto pressione per evitare il reflusso del materiale e per compensarne l’eccessivo ritiro. In base al tipo di polimero utilizzato e al tipo di pezzo che si vuole creare dipende la durata del tempo di raffreddamento. Nella fase finale del ciclo di stampaggio, la parte mobile dello stampo si apre facendo entrare in funzione il gruppo di estrazione che espelle il pezzo stampato.

I VANTAGGI

I vantaggi apportati da questo processo sono molteplici. In particolare, esso permette di realizzare pezzi dalle dimensioni e forme più svariate e dalle caratteristiche più complesse migliorando così la flessibilità di progettazione, la resistenza e la finitura delle parti prodotte riducendo al contempo tempi e costi di produzione grazie all’elevata scalabilità, gli scarti e il peso del prodotto.

I materiali plastici sono spesso infiammabili e quindi possono liberare gas tossici e non sono biodegradabili ma gli svantaggi sono minori rispetto ai benefici. Questi sono i maggiori vantaggi delle materie plastiche: leggerezza; versatilità; alto potere isolante termico, acustico ed elettrico; resistenza e longevità oltre che l’igiene. Sono queste le caratteristiche che hanno reso questo materiale così popolare e diffuso, per non dire indispensabile nella vita dell’uomo.

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